La frazione di Marengo

Si parla già di Marengo nel 1039, quando vi si celebrarono le sontuose nozze tra il marchese Bonifacio di Canossa e Beatrice di Lorena, divenuta poi madre di Matilde di Canossa.

Ultima modifica 29 luglio 2024

Marengo-Panorama

Marengo è un piccolo centro abitato posto nel territorio del comune di Marmirolo il cui impianto è l’esito della progressiva espansione dell’originario nucleo dell’antica e omonima corte.
Luogo fortificato posto a difesa di importanti sistemi di collegamento, entrato a far parte nel secolo XI dei possedimenti canossiani e poi donato all’abbazia di San Benedetto in Polirone, nel XV secolo il complesso della corte di Marengo fu concesso a Guido Gonzaga, canonico della cattedrale, protonotario apostolico, commendatario dell’abbazia e quindi suo preposto, e fu istituito il giuspatronato sulla corte goduto fino al 1707 dal medesimo casato. Inglobata tra i beni del patrimonio del ducato, la proprietà, all’inizio del XVIII secolo, passò ai conti di Custoza e da questi, in tempi recentissimi, al Comune di Marmirolo e alla ditta Biocharme Cosmetique.
La corte, il cui impianto è strettamente legato alla particolare conformazione del sito di margine fluviale e ai corsi d’acqua artificiali che ancora oggi ne segnano i limiti, si estende su un’ampia superficie, coincidente con una consistente parte dell’abitato storico. Il palazzo padronale, la cui costruzione è tradizionalmente attribuita al cardinale Sigismondo Gonzaga, e gli altri edifici della corte sono l’esito di progressive trasformazioni compiute principalmente fra il XVI e il XVIII secolo inglobando fabbriche di più antica origine, a cui si aggiunsero consistenti ammodernamenti nel secolo XIX.
Fin dal secolo XVI al complesso, per il quale è ipotizzabile la presenza di maestranze giuliesche, erano legati ampi spazi verdi dedicati a giardino e caratterizzati dalla presenza di una vasta peschiera, ancora presente alla metà del secolo XIX, e di una ghiacciaia oggi ancora esistente.
I giardini e gli spazi verdi attuali sono di fatto una semplificazione di quelli più complessi e articolati della corte gonzaghesca; sebbene il principale asse prospettico, costituito dall’affaccio della loggia rinascimentale sul giardino e sulla peschiera, sia oggi perduto, l’attuale forma delle aree verdi e le magnifiche pergole di glicine, che disegnano in particolare il giardino formale posto fra i due nuclei residenziali della corte, offrono nuovi assi prospettici che richiamano l’orientamento degli originari.


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